Episodio 81: Sono stato cresciuto (e cresco i miei figli) con il mantra dello studio
Rame - A podcast by Rame
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Nato a fine dell’Ottocento in un paesino dell'entroterra sardo, Cosimo, il nonno di Andrea, all’età di cinque anni viene mandato dalla famiglia a fare il servo pastore e cresce totalmente analfabeta. Appena maggiorenne la Prima guerra mondiale interrompe il suo destino. Viene fatto prigioniero e in cella trova una persona che gli insegna a leggere e scrivere. Tornato in libertà, grazie a quella marcia in più, vince il concorso di ferroviere e diventa il primo impiegato in una famiglia di pastori da generazioni. Consapevole di ciò che gli ha permesso quello scatto, fa studiare tutti i suoi undici figli perché diventino «migliori di lui». Il papà di Andrea è l'undicesimo e diventa medico. I soldi, apprende Andrea nella sua infanzia, non servono a soddisfare i bisogni ma a poter fare qualcosa in più: andare a vivere in una determinata zona, comprare casa o permettere ai figli di andare a studiare fuori. C'è poesia nei soldi, se li vedi come ponte verso la felicità. E infatti Andrea conserva ancora i teneri messaggi che suo padre gli scriveva dietro i vaglia postali che gli spediva quando era studente fuorisede. Oggi, come suo nonno, Andrea predica ai figli la religione dello studio. Non più come strumento di emancipazione sociale, ma di felicità. «Perché la felicità, per mia esperienza, arriva quando fai qualcosa che ami al massimo della competenza e conoscenza».