Episodio 37: Produrre il proprio cibo può essere salvifico
Rame - A podcast by Rame
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Miriam Corongiu cresce a Portici, paesone sovrappopolato alle porte di Napoli. I suoi guadagnano a malapena il necessario per vivere, ma vogliono che lei studi. Miriam frequenta il liceo classico e poi Lettere antiche, e intanto fa di tutto pur di contribuire all’economia di casa. «Passavo loro i soldi nella maniera più delicata possibile. Non lo dicevo nemmeno, li mettevo lì. Non volevo che soffrissero». Attanagliata da un disturbo alimentare e da un perfezionismo cronico, abbandona l’università a un passo dalla laurea. Intanto si sposa e passa da un lavoro all’altro. Fino al giorno in cui, licenziata da una compagnia di navigazione a 45 anni, decide assieme a suo marito di trasformare i 4 ettari di terra della famiglia di lui in una piccola azienda agricola. Su quella terra da decenni si coltivavano albicocche e noci, oggi colture in perdita. Miriam, piuttosto che spiantare gli alberi storici, inventa un nuovo modello di azienda, un orto conviviale che vende direttamente ai consumatori sia prodotti sia esperienze. Il conto dell’azienda decide di aprirlo su Banca Etica: «Per me era un valore avere il conto su una banca disarmata che fa un lavoro collettivo di contrasto ai cambiamenti climatici, che per noi sono la madre di tutte le battaglie». L’orto conviviale oggi è un’azienda sostenibile con cui Miriam paga la scuola di sua figlia, il supermercato, le bollette. E anche le spese mediche per curare, finalmente, il suo disturbo alimentare.