2 Ottobre: Santi Angeli Custodi (Catechesi dialogata)

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Santi Angeli Custodi (2 ottobre)«Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza». Con queste parole il Martirologio Romano introduce la festa di oggi, inserita nel calendario romano nel 1615, e che papa Benedetto XVI così commenta: «il Signore è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli, che oggi la Chiesa venera quali “Custodi”, cioè ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione».  Che spettacolo! Davvero non abbiamo più nulla da temere..Proprio così: “non temere” è infatti un’espressione che nella Bibbia compare 365 volte, tante quanti sono i giorni dell’anno, come a dire che non dobbiamo aver paura mai. E una delle ragioni è che il Padre ci ha messo accanto le migliori guardie del corpo di cui disponeva! Se la loro presenza è invisibile, è anche vero che nella stessa Scrittura talvolta gli angeli assumono sembianze umane: comparendo ad Agar (cfr. Gn 16,7), ad Abramo (cfr. Gn 18,1-2), a Lot (cfr. Gn 19,1), a Giacobbe (cfr. Gn 28,12), e così via. L’autore antico denominato Pseudo-Dionigi, o Dionigi l’Areopagita, nella sua Gerarchia celeste divide gli angeli in tre gradi gerarchici, chiamate triadi, ciascuno dei quali diviso in tre ordini: serafini, cherubini e troni, direttamente illuminati da Dio; dominazioni, virtù e potestà, mediatori tra la prima e la terza triade; infine principati, arcangeli e angeli, la cui funzione è quella di trasmettere le rivelazioni agli uomini.  Un po’ complessa l’angelologia.. Abbastanza, ma la Bibbia ci dice che la storia della salvezza è costellata da queste presenze, cui Dio dà l’incarico di proteggere gli uomini: dai patriarchi fino a Pietro (liberato da un angelo mentre si trova in carcere), passando per l’intero popolo eletto. «Sono presenti – dice san Bernardo nei suoi Discorsi – per proteggerti.. per giovarti.. ubbidiscono a Dio per il nostro bene.. (per cui) Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio.. perché siamo ancora bambini sotto amministratori e tutori e, conseguentemente, non differiamo per nulla dai servi. Del resto, anche se siamo ancora bambini e ci resta un cammino tanto lungo e anche tanto pericoloso, che cosa dobbiamo temere sotto protettori così grandi?».   Dunque ognuno di noi, dal momento del battesimo, è affidato al proprio Angelo..Proprio così. Sono nostre guide e amici nel cammino della vita, coloro che più di ogni altro ci conoscono. Hanno un ruolo simile a quello che Dante, nella Divina Commedia, affida a Virgilio, che lo accompagnerà nei primi due regni dell’oltretomba: l’Inferno e il Purgatorio. Nel terzo ed ultimo, il Paradiso, il suo posto sarà infatti preso direttamente da Beatrice. Tornando agli angeli, è però nell’Eucarestia che li incontriamo quasi fisicamente, nel momento in cui uniamo le nostre voci alle loro per lodare il Signore, anticipando in tal modo ciò che faremo per l’eternità.  Riguardo alla Messa di questo giorno, cosa dicono le letture?Sono molto puntuali nel parlarci dei nostri amici celesti, in particolare il libro dell’Esodo che, dando voce a Dio, afferma: «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui.. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari» (Es 23,20-22). Che meraviglia: il nostro cammino verso il luogo che il Padre ci ha preparato, cioè il Paradiso, non lo percorriamo da soli, ma affiancati già da una presenza celeste! «Perché – specialmente se ci facciamo piccoli come bambini, dice Gesù nel Vangelo (Mt 18,10) – (questi) angeli nei cieli vedono sempre la fa...