19 Agosto: San Giovanni Eudes (Biografia dialogata)
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San Giovanni Eudes (19 agosto)Il festeggiato di oggi nacque in Francia nel 1601, precisamente a Ri, attualmente un paesino di appena 174 anime nella diocesi di Séez, duecento km circa ad ovest di Parigi. Il periodo in cui vide la luce fu fortemente avverso alla spiritualità cristiana, nonché caratterizzato – tra gli altri movimenti – dal giansenismo. Di cosa si tratta?Questo movimento religioso, ma anche filosofico e politico, prese le mosse dall’opera postuma Augustinus dell’olandese Cornelius Jansen (1585-1638), nome italianizzato poi in Giansenio, convinto che l’uomo nasca inevitabilmente corrotto a causa del peccato originale, per cui senza possibilità di collaborare con la Grazia divina, la sola capace di salvarlo. In altri termini sosteneva la predestinazione, negando l’esistenza del libero arbitrio. Alcune persone, predestinate appunto, si salverebbero poiché Dio lo ha già deciso, altre invece no. Che influsso ebbe tutto ciò su Giovanni Eudes?Sicuramente ne condizionò l’orientamento, se così possiamo dire. Contribuì cioè al rinnovamento della devozione popolare, assieme ad altri illustri esponenti come Vincenzo de’ Paoli, Grignion de Monfort e il cardinale Pierre de Bérulle, quest’ultimo ritenuto da alcuni il direttore spirituale di Cartesio. Il Bérulle fondò la congregazione dell’Oratorio, di cui Giovanni entrò a far parte, fondando successivamente la Congregazione di Gesù e Maria, i cosiddetti Padri eudisti, il cui obiettivo era la formazione spirituale dei candidati al presbiterato, nonché la predicazione delle missioni al popolo. Qualcosa di cui ci sarebbe estremamente bisogno anche oggi..Eh già, una formazione non solo spirituale, psicologica e umana, ma anche e soprattutto celebrativa: l’attuale era della comunicazione lo impone! Saper celebrare è infatti un arte, e come tale può e deve essere appresa, a partire dai seminari. Nell’epoca in cui tutto è comunicazione, com’è possibile farsi trovare impreparati proprio quando si è chiamati a presiedere la comunicazione per eccellenza, quella con la “C” maiuscola, la comunicazione divino-umana?! Celebrare i sacramenti, in primis l’Eucarestia, richiede certo una dote naturale, alla quale tuttavia va affiancata la dovuta preparazione. Si badi bene: non è opportuno solo saper fare “una bella omelia” – il che non è poco – , poiché essa è parte integrante della celebrazione, che pertanto va curata dall’inizio alla fine, pena la perdita dei fedeli.. Lo stesso dicasi per la predicazione in generale, compito al quale è tenuto ogni credente, e nelle situazioni più disparate. Quella di Giovanni fu dunque davvero una grande opera.. cos’altro fece nella sua vita?Fondò la Congregazione Rifugio Nostra Signora della Carità, la versione femminile di quella poc’anzi citata, per raccogliere dalla strada le giovani ed assisterle. Soprattutto promosse la devozione al culto liturgico del Cuore di Gesù e di Maria, celebrati e non a caso, uno immediatamente dopo l’altro. «Pensa, ti prego – scrive nel suo "L’ammirabile trattato del Cuore di Gesù" – che Nostro Signore Gesù Cristo è il tuo vero capo.. tutto ciò che è suo, è tuo.. Egli vuole che tutto ciò che è in lui viva e domini in te.. perché la vita di Gesù si manifesti in te.. Egli deve essere il solo criterio delle tue iniziative, delle tue azioni, delle tue energie e della tua vita. Tu non devi vivere che di lui e per lui..». Il suo spendersi per il Regno non fu tuttavia una passeggiata: scoppiata un’epidemia di peste in Normandia, Giovanni accorse senz’indugio ad assistere i malati, rimanendone però contagiato, ma riuscendo a guarire. Si spense il 19 agosto 1680 a Caen, all’età di 79 anni, e fu canonizzato nel 1925 da Pio XI. Le sue spoglie mortali si trovano oggi nel luogo in cui ha sede la casa generalizia degli eudisti, in Colombia. «Ti chiediamo, Signore, per la devozione e la fede di Giovanni, di saperti amare non solo a parole, e di poterti “capire” anche e soprattutto col cuore». RecitaMarco Mazzotta, C...