#130 – Streaming video
Pillole di Bit - A podcast by Francesco Tucci - Lunedì
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Apri l'app di Netflix, fai play e inizi a guardare il film, subito, senza attese e senza scatti. Dietro a questa semplice azione si nasconde una quantità di tecnologia che non ci si immagina. Ma davvero tanta. Una parte che lavora anche contro di noi. Pillole di Bit (https://www.pilloledib.it/) è un podcast indipendente realizzato da Francesco Tucci, se vuoi metterti con contatto con me puoi scegliere tra diverse piattaforme: - Telegram (o anche solo il canale dedicato solo ai commenti delle puntate) - TikTok (per ora è un esperimento) - Twitter - BlueSky - Il mio blog personale ilTucci.com - Il mio canale telegram personale Le Cose - Mastodon personale - Mastodon del podcast - la mail (se mi vuoi scrivere in modo diretto e vuoi avere più spazio per il tuo messaggio) Rispondo sempre Se questo podcast ti piace, puoi contribuire alla sue realizzazione! Con una donazione diretta: - Singola con Satispay - Singola o ricorrente con Paypal Usando i link sponsorizzati - Con un acquisto su Amazon (accedi a questo link e metti le cose che vuoi nel carrello) - Attivando uno dei servizi di Ehiweb Se hai donato più di 5€ ricordati di compilare il form per ricevere i gadget! Il sito è gentilmente hostato da ThirdEye (scrivete a domini AT thirdeye.it), un ottimo servizio che vi consiglio caldamente e il podcast è montato con gioia con PODucer, un software per Mac di Alex Raccuglia Ciao a tutti e bentornati all’ascolto di Pillole di Bit, questa è la puntata 130 e io sono, come sempre, Francesco. Un avviso prima di iniziare. Per un caso fortuito e non voluto, il venerdì prima dell’uscita di questa puntata di Pillole di bit, Gianfranco Giardina, che io ascolterei parlare di tecnologia esattamente come ascolterei parlare di storia Francesco Barbero, per ore ed ore, ha proprio parlato, nella trasmissione 2024, dell’argomento della puntata che state per ascoltare: dello streaming video. Questa puntata era già scritta, quindi è uscita lo stesso, il mio punto di vista è un po’ più profondo di quello di Giardina che è un po’ più più per le grandi masse. Diciamo che ascoltandoli entrambe avete una visione al 100% su come funziona un sistema che fa streaming di video su Internet. Vi lascio il link della puntata di 2024 nelle note dell’episodio. Ok, fine del preambolo, iniziamo. Da qualche anno a questa parte ormai, tutti usiamo qualche servizio di streaming, chi pagando un servizio e chi, ehm, in maniera meno legale. L’utilizzo, per quasi tutti, è tutto sommato semplice: apro l’app del servizio al quale sono abbonato e passo la serata a decidere cosa guardare. Magari, per la serata successiva sono pronto e ho già deciso, quindi posso fare play e avviare la riproduzione. Fare click sul tasto play scatena una serie di tecnicismi di una complessità che sfugge a moltissimi. Il riassunto breve è che più la sensazione è “wow, ma come si vede bene”, più la complessità dietro a quel click è elevata. Come prima cosa il fornitore del servizio deve essere certo che l’utente che ha fatto play sia un utente pagante e che l’app dal quale ha fatto play sia un’app certificata e non contraffatta. In effetti questo controllo è fatto all’apertura dell’app, ma i servizi furbi, secondo me, lo fanno anche durante l’utilizzo. Qui si apre tutta una gestione di certificati e firme digitali molto complesse, le stesse gestioni che permettono allo smartphone di scaricare l’app dallo store e di non poterla copiare manualmente da un telefono a un altro. Il servizio poi si deve assicurare che l’utente provenga dal Paese dove in effetti si è registrato e che non stia trassando usando VPN o servizi di altro genere. Questo perché se Netflix ha pagato Warner Bros per far vedere un film ai suoi clienti in Francia, nel contratto, si impegna a fare in modo che tutti i suoi clienti al di fuori della Francia non possano vederlo. Pure qui c’è un enorme lavoro di controllo e di elusione dei controlli, un po’ come guardie e ladri. Appurato che siamo noi, che paghiamo, che abb