DIO IN UNA LACRIMA #0 - 1994
Monologato - A podcast by Filippo Ruggieri
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La società da cui vengo, io nato nel 1994, che quindì ho vissuto con marginale consapevolezza ed euforica magia i primi anni 2000, aveva un'altra concezione della di normalità. In Italia erano anni di quiete prima di una tempesta che stava già radendo al suolo le radici. Non si stava affatto meglio e non si stava affatto peggio allo stesso tempo, c'erano modelli da seguire che semplificavano la strada, che veniva vissuta come un sogno per chi ci credeva davvero e diventava invece un incubo per chi aveva bisogno di percorrerne una propria. Dio, ad esempio, esisteva che tu ci credessi oppure no. Chi si sposava davanti a Dio, era legato a vita, che fosse un matrimonio voluto o forzato dalle circostanze. Se ti fidanzavi in adolescenza un po' ci credevi che lei sarebbe stata l'unica e per sempre. Speravi di trovarla vergine perché ti ripudiava un po' l'idea che qualcuno potesse aver violato le grazie da dove prima o poi sarebbe uscito tuo figlio. Se i professori dicevano che eri abbastanza intelligente dovevi studiare per accaparrarti una sicurezza economica, altrimenti imparare un mestiere ti avrebbe comunque reso indipendente, seppur duramente. Sempre che non fossi un talento nel mondo del calcio. I gay erano pochi, e gay ci si nasceva. Non si poteva scoprire col tempo e non esistevano i bisessuali: o eri omosessuale, oppure non lo eri, stop. Il tabù nel sesso era come una religione, oltre certe esperienze non si può andare, anche perché se lo scoprivano certi genitori, per loro era peggio dell'avere un figlio tossico. Si faceva a botte spesso, se volevi dimostrare di essere un duro: almeno una volta a settimana. Il bullismo nelle scuole ti fortificava, già dai primi anni di scuola dovevi scegliere se essere la preda o il predatore e se entro i 16 anni non avevi ancora dato il primo bacio, è probabile che una scopata non te la saresti fatta mai in vita tua. Dio è morto davvero nel 2021, esiste nei racconti di ormai vecchi personaggi, nella tenerezza dei poveri di spirito e nelle speranze di chi ci ha creduto almeno una volta. Ma nessuno va più in Chiesa, i media hanno reso gli uomini che la gestiscono troppo poco credibili e in pochi sono in grado di sentire attraverso il cuore: strumento necessario per ogni attività spirituale. Dio è in una lacrima perché manca una figura che ci avrebbe salvato e accettato così come siamo, a noi, generazione che ha sognato ad occhi aperti e oggi non ha più il coraggio di credere al per sempre. In poche parole la solita vecchia storia. Qualcuno l'ha letta da qualche parte, qualcun'altro l'ha sentita in qualche film: Un uomo va dal dottore. Gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. Gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso. Il dottore dice: «La cura è semplice. Il grande clown Pagliacci è in città. Lo vada a vedere. Lo dovrebbe tirar su.» L'uomo scoppia in lacrime. «Ma dottore,» dice, «Pagliacci sono io.» Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices