404 | Ma perché si parla di nuovo di Diabolik?
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Il 7 agosto del 2019 Diabolik è seduto su una panchina nel Parco degli Acquedotti, a Roma. Cerca silenzio probabilmente. Un po’ di tranquillità. Anche uno come lui, un narcotrafficante, ogni tanto ha bisogno di fermarsi un attimo. Alle 19:00, il sole è ancora alto, quando un uomo armato punta una pistola alla sua nuca e spara. Diabolik muore, ma ciò che ha rappresentato no. Striscioni e murales lo ricordano ancora, quasi come fosse un eroe. Uno viene affisso nei giorni successivi alla sua morte nel quartiere Monti, poco distante dal Colosseo, con su scritto “Diablo Vive”. Già, perché Diabolik altri non è che Fabrizio Piscitelli. Uno dei narcotrafficanti più famosi di Roma, capo ultras della Lazio e vicino al mondo dell’estrema destra. In questi giorni, cinque anni dopo la sua morte, sui giornali si è ricominciato a parlare di lui. Ma perché? Ne parlo con Nello Trocchia.See omnystudio.com/listener for privacy information.