Il Ventennio Fascista: storia di Benito Mussolini e del fascismo italiano

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme! - A podcast by Graziana Filomeno - italiano online

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In questa lezione ci occuperemo di storia, più precisamente di di uno dei momenti più delicati, drammatici e oscuri della storia italiana: il ventennio fascista. Vedremo, infatti, le origini del movimento fascista, analizzeremo la figura di Benito Mussolini, leader del movimento, e scopriremo gli eventi che hanno portato l'Italia a ritrovarsi in una dittatura totalitaria e, in seguito, in una guerra mondiale!    Il Ventennio Fascista: date ed eventi   La crisi del biennio rosso Iniziamo con il dire che la prima guerra mondiale aveva portato l’Italia a trovarsi in uno stato di totale devastazione, a causa dei combattimenti, e in una profonda crisi economica e sociale, soprattutto a causa delle crescenti disoccupazione e inflazione, che colpivano soprattutto impiegati, contadini e operai. - 1919 e 1920: in Italia, tutti gli avvenimenti sopraccitati portarono ad una serie di manifestazioni, scioperi, proteste e rivolte (caratterizzate anche dall'occupazione delle fabbriche) al fine di ottenere aumenti sugli stipendi e misure per contrastare l’aumento dei prezzi, in un periodo conosciuto come “biennio rosso”.   L'inizio del fascismo - 1919/1921: Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento (dal nome dei bastoni usati dagli antichi littori, ossia le “guardie del corpo” dei magistrati romani), il movimento politico che, due anni dopo, avrebbe dato origine al fascismo, movimento caratterizzato principalmente per l’uso della violenza contro tutti gli oppositori politici. I fascisti, infatti, si riunivano in squadre riconoscibili dalla tipica camicia nera con l'obiettivo di terrorizzare e umiliare gli avversari. Presto in molti si convinsero che il fascismo avrebbe potuto placare le rivolte delle classi inferiori e riportare ordine nel Paese, tanto che i fascisti, per la prima volta, riuscirono ad entrare in parlamento con 35 deputati.   La marcia su Roma e l'ascesa al potere di Mussolini - 1922: i fascisti, mossi da una crescente smania di potere, organizzarono la famosa marcia su Roma: una manifestazione durante la quale circa 25 mila fascisti  occuparono stazioni e strade della capitale nel tentativo di ottenere le dimissioni del primo ministro Luigi Facta e ottenere la guida politica del regno. Facta, pertanto, chiese a Vittorio Emanuele III di bloccare l’avanzata fascista con il supporto dell’esercito, ma il re, per non rischiare di causare scontri violenti, convocò a Roma Benito Mussolini (che si trovava a Milano) e lo incaricò di formare un nuovo governo, nonostante avesse pochissimi deputati. Nel 1922 iniziò dunque il potere di Benito Mussolini, il quale rimarrà alla guida del Regno d’Italia fino al 1943 con il titolo di Duce. Il regime fascista iniziò da subito a governare l’Italia con il pugno di ferro, eliminando chiunque si opponesse. - 1924: i fascisti vinsero le nuove elezioni, falsificando i risultati elettorali, ma alcuni si accorsero della pratica fraudolenta, come il deputato antifascista Giacomo Matteotti, il quale denunciò apertamente le violenze e gli imbrogli   Il Delitto Matteotti, le leggi fascistissime e la propaganda - (10 giugno): Giacomo Matteotti fu assassinato. Il suo omicidio sarebbe passato alla storia come uno degli eventi più bui della storia d'Italia: il delitto Matteotti, l'omicidio che fece più scalpore tra tutti quelli commessi dai fascisti. Il  discorso del deputato, carico di accuse, è sicuramente rimasto nella storia dell’Italia, soprattutto la celebre frase che avrebbe detto ai suoi compagni al termine: “Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. - 1925: Mussolini decise di optare definitivamente per la dittatura, emanando le cosiddette “leggi fascistissime” , le quali stabilivano stabilivano che: