Il SENSO dell’UMORISMO in Italiano: 6 barzellette con spiegazione
Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme! - A podcast by Graziana Filomeno - italiano online
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Questo articolo sarà un po’ diverso dal solito: infatti, vi parlerò del senso dell’umorismo nella lingua italiana. Ovviamente, l’umorismo è una capacità umana che prescinde dalla lingua parlata, ma oggi voglio parlarvi di come funziona a grandi linee l’umorismo in italiano: vi racconterò alcune barzellette e vedremo se le capirete prima di leggere la spiegazione. Come capire l'umorismo in italiano L’enciclopedia Treccani definisce così l’umorismo: “la facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e comunque divertenti della realtà che possono suscitare il riso e il sorriso, con umana partecipazione, comprensione e simpatia”. Insomma, se avete anche solo un briciolo di senso dell’umorismo, sapete benissimo di cosa stiamo parlando. Capire l’umorismo in una lingua straniera è particolarmente difficile, perché richiede conoscenze implicite, ovvero non espresse da chi parla, che a volte solo un parlante nativo possiede. Per questo, se state studiando una lingua straniera, sapete già che capire una barzelletta in quella lingua è spesso molto difficile: a volte è necessario che la battuta venga spiegata per poterla comprendere; e sappiamo tutti che, se una barzelletta viene spiegata, non fa più così ridere… Beh, insomma, io oggi proverò a raccontarvi alcune barzellette brevi e ve le spiegherò, così potete controllare se le avete capite bene. E magari nel frattempo vi farò anche divertire un po’! Primo tipo: "Cosa fa...?" La prima barzelletta che voglio raccontarvi appartiene al tipo “Cosa fa…?”: questo tipo di battuta inizia sempre in questo modo: “Cosa fa…?” o “Cosa fanno…?”; ce ne sono moltissime, ma la mia preferita è questa: “Cosa fanno due sassi uguali?” - “Sassomigliano!” L’avete capita? Beh, io ve la spiego: l’ironia sta nella risposta, ovvero “si assomigliano”, che, con l’elisione della vocale “i”, diventa “s’assomigliano”, creando praticamente la parola “sasso”, che riprende il soggetto della domanda. A livello uditivo, ovvero a livello di quello che sentiamo, ci accorgiamo subito della somiglianza tra le parole. La seconda barzelletta appartiene ancora allo stesso tipo: “Cosa fa un pasticciere quando gli muore la moglie?” - “La crema” In questo caso l’umorismo è legato all’intera risposta, che può assumere due significati: il primo è dato da un sostantivo, “crema”, preceduto da un articolo determinativo. Quindi, a rigor di logica, “il pasticciere fa la crema”. Il secondo significato invece si ha se si considera la risposta diversamente: “la” diventa un pronome complemento oggetto riferito alla moglie, mentre “crema” è la terza persona singolare del verbo “cremare”, ovvero “ridurre in cenere un cadavere”. Quindi, secondo questo significato, “il pasticciere crema la moglie (che è morta)”. Secondo tipo: "Perché...?" La terza barzelletta appartiene ad un altro tipo, quello che inizia con “Perché…?”; vediamo se la capite: “Perché il pomodoro non riesce a dormire?” - “Perché l’insalata russa!” In questo caso l’ironia si gioca sul doppio significato della risposta, e in particolare sulla polisemia della parola “russa”: in un caso, “russa” può essere la terza persona singolare del verbo russare (e cioè emettere durante il sonno suoni cupi e profondi), il che ci dà il motivo per cui il pomodoro non riesce a dormire. Nell’altro caso, “russa” può essere un aggettivo femminile singolare riferito alla parola “insalata”: l’insalata russa, infatti, è un piatto molto diffuso in Italia, fatto con patate, carote, sottaceti e piselli bolliti e poi mescolati con la maionese. La quarta barzelletta è ancora dello stesso tipo: