Teatro di Varese, Remo Girone: «Racconto la vita del cacciatore di nazisti»
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Nel pomeriggio di mercoledì 22 febbraio, insieme ai Degiornalist – Fabiana Paolini e Claudio Chiari – è stato ospite l'attore Remo Girone per parlare del suo nuovo spettacolo, intitolato Il cacciatore di nazisti - L’avventurosa vita di Simon Wiesenthal, in scena il 23 febbraio al Teatro di Varese e ispirato al libro autobiografico dello stesso Wiesenthal.LA VITA DI WIESENTHAL - Simon Wiesenthal fu un ebreo polacco sopravvissuto campi di sterminio. Appena la guerra terminò, riunì le testimonianze dei sopravvissuti, schedando 22 mila 500 criminali di guerra e istituendo un centro di documentazione ebraico a Vienna. «È riuscito ad acciuffarne 1100. Lui stesso si definisce un eroe al 5%, pari alla percentuale di nazisti catturati».LA MEMORIA DI ANNA FRANK - Tra i nazisti fermati, c'era Karl Silberbauer, il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank. Molti giovani dell'epoca, nati dopo la fine della Guerra, sostenevano che il celebre diario, testimonianza di quanto avvenne nei campi di concentramento, fosse inventato dagli ebrei e che Anna Frank non fosse mai esistita. «Simon Wiesenthal non ha mai colpevolizzato i ragazzi. Ha cercato di portare loro la prova che la ragazza fu veramente uccisa, in modo da smentire le menzogne che i genitori e gli insegnati dei giovani, ex membri attivi del Partito Nazista, dichiaravano pubblicamente».A CHI È RIVOLTO LO SPETTACOLO - Lo spettacolo è rivolto e dedicato alle generazioni future, che hanno pochi contatti con le persone che hanno vissuto questo periodo storico e gli orrori dei campi. «Portiamo in scena la vicenda in modo che apprendendo questi avvenimenti, sappiano come difendersi quando queste cose si presentano. L'obiettivo è che i ragazzi non ripetano gli errori del passato, quando non si credeva che il popolo tedesco, figlio di grandi filosofi e letterati, si sarebbero assoggettati al nazismo».