Mercalli: «Ci occupiamo della siccità solo se il pozzo è asciutto»
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Luca Mercalli, meteorologo e presidente della società metereologica italiana, ha parlato delle conseguenze dell'aumento delle temperature Venerdì 26 luglio i nostri Degiornalist hanno intervistato Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società metereologica italiana. Per parlare dell'aumento di due gradi della temperatura della Terra, Mercalli ha fatto una metafora: «Questi due gradi sono un indicatore, come la febbre. Quando si hanno due gradi in più il corpo umano sta male». Il meteorologo ha spiegato ai microfoni di Fabiana Paolini e Claudio Chiari che l'incremento di calore nell'atmosfera ha portato a eventi disastrosi, come piogge alluvionali, trombe d'aria e tempeste. Tutti questi fenomeni cominciano anche a minacciare la nostra qualità di vita: «Basta vedere i conti delle assicurazioni: sei miliardi di euro solo l'anno scorso in Italia di danni assicurati, prodotti da alluvioni, grandinate e siccità». L'EMERGENZA - «Dobbiamo essere allarmati» Ha continuato Mercalli «Per tre giorni consecutivi abbiamo toccato le temperature più alte della storia del mondo da quando si fanno i rilevamenti: 17,15 gradi Celsius. La temperatura media della Terra non si era mai vista così alta». Il meteorologo ha dichiarato che la situazione è problematica, ma non ce ne curiamo perché siamo distratti da false rassicurazioni, ci sono inoltre interessi economici e politici: «Non ci preoccupiamo della siccità finché il pozzo non è asciutto». Al momento i problemi sono ancora superabili, per questo non pensiamo alla prevenzione: «Quando i danni saranno più gravi ed evidenti, saranno ormai irreversibili».