Francesca Della Ratta (Inapp): «La metà degli italiani lavora in orari antisociali»

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Nel pomeriggio di venerdì 3 marzo, insieme ai Degiornalist – Fabiana Paolini e Claudio Chiari – è stata ospite la ricercatrice Francesca Della Ratta per parlare della ricerca condotta dall'Inapp, che ha rilevato come in Italia circa la metà degli occupati lavori male e in orari "antisociali". Così sono definiti i turni «diversi da quelli della maggior parte delle persone, in cui sono garantiti i servizi. Quelli che prevedono di lavorare la sera, la notte, sabato e nei giorni festivi, cosa che costituisce un carico di lavoro aggiuntivo e non permette di svolgere una regolare vita sociale». LA SITUAZIONE ITALIANA - In Italia, rispetto al resto d'Europa, l'orario di lavoro è generalmente più rigido, con meno permessi, meno possibilità di scelta degli orari di entrata e uscita e con poca flessibilità per il lavoratore. «Ci troviamo in una situazione in cui abbiamo sia persone che lavorano meno di quanto vorrebbero, sia lavoratori "sovraoccupati". Inoltre abbiamo meno lavoro da remoto: ciò è dovuto a tante piccole imprese che richiedono al lavoratore di adattarsi agli orari senza garantir una buona flessibilità».GLI STRAORDINARI - Circa il 15,9% dei dipendenti tra i 36 e i 49 anni, svolgono straordinari non retribuiti. Questo fenomeno è comune nei settori di informazione e comunicazione, nelle attività finanziarie, e tra impiegati di commercio. «A volte si tratta di qualcosa che non si può rifiutare, ma non va bene specialmente in un momento in cui si parla di settimana corta e riduzione dell'orario di lavoro».