Filippo Capobianco: «La poesia appartiene a tutti»
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Venerdì 5 aprile i nostri Degiornalist hanno avuto il piacere di ospitare un soggetto particolarmente interessante: si tratta di Filippo Capobianco, campione del mondo di "Slam Poetry", un format di spettacolo gara che si è sviluppato a partire dagli anni 80 negli Stati Uniti e che si sta diffondendo in tutto il mondo. La competizione prevede sei poeti e poetesse che si alternano sul palco e si sfidano in una gara di poesia con tre semplici regole: si utilizza solo il corpo e la voce, ogni concorrente ha a disposizione massimo tre minuti di tempo per leggere una poesia propria (non è valido leggere quella di qualche altro scrittore). L'APPROCCIO ALLA POETRY SLAM - «Studiavo fisica all'università, ma ho sempre avuto il pallino per il teatro: con la Poetry slam potevo scrivere e portare sul palco ciò che scrivevo - ha raccontato il nostro intervistato ai microfoni di Claudio Chiari, Andrea Ferrari e Alessandra Valtolina - dopo la prima serata ho scoperto che in realtà in Italia esiste una rete molto sviluppata di Poetry slam, esiste una lega italiana». Tra gli artisti a cui Filippo si ispira, figurano poeti come Guido Gozzano, rapper come Caparezza e artisti teatrali come Dario Fò.