Confcommercio, Dir. Mariano Bella: «Nelle città italiane hanno chiuso circa 100mila negozi»

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Nel pomeriggio di martedì 28 febbraio, insieme ai Degiornalist – Fabiana Paolini e Claudio Chiari – è stato ospite Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio, per parlare del calo delle attività commerciali in Italia. Negli ultimi dieci anni sono spariti circa 100mila negozi in sede fissa a livello nazionale, un quarto dei quali hanno chiuso definitivamente nei capoluoghi di provincia, con una riduzione del 19%: «Per noi il commercio resta vitale. Abbiamo superato la pandemia, ma nonostante questa vitalità il rischio di desertificazione commerciale c'è». Questi dati sono dovuti all'impennata delle vendite online - Da più di 16 miliardi del 2015 a più di 48 miliardi nel 2022: «L'online rimane fondamentale per i consumatori ed è fondamentale anche per i piccoli negozi. Infatti i nostri commercianti sono innovativi e moltissimi si sono salvati grazie al commercio online. Ma se i consumi nel 2022 sono ancora inferiori al 2007 in termine pro capite, vuol dire che la torta dell'online è cresciuta molto e si è ridotta quella della vendita al dettaglio. Ciò ha avuto un impatto negativo e i negozi più marginali hanno chiuso».PROSPETTIVE POSITIVE - Ma il panorama non è del tutto negativo: «È vero che molti negozi tradizionali come librerie, vestiario, mobili, ferramenta, elettrodomestici si stanno spostando fuori dalle città, ma stanno crescendo farmacie, negozi di cura del sé, computer e telefonia, alloggio e ristorazione». C'è ancora speranza e fiducia per i titolari di piccole attività commerciali. Si parla infatti di fondi europei destinati all'innovazione e ai piccoli negozi: «L'agibilità di un canale online per piccoli negozi è l'unica alternativa, perché l'online e la grandissima distribuzione rischiano di distruggere il tessuto commerciale delle nostre città. Il problema poi è la vivibilità all'interno delle città, che secondo noi non è garantita in assenza dei piccoli negozi e del commercio di prossimità».