Pillola di filosofia: Contro-filosofia dell'amicizia, Simonetta Tassinari

Italiano con letteratura - A podcast by Nat Tsolak

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PREMESSA “Miei cari amici, non ho nessun amico” (Massima attribuita ad Aristotele) Sono una baby-boomer, anzi, meglio, sono una boomer, perché baby, nel caso mio e dei miei coetanei, ormai fa solo sorridere. Come baby siamo decisamente sorpassati, specialmente se penso alla mia foto in bianco e nero da neonata, in una nuvola di pizzi, tra le braccia di mia madre con la gonna a ruota e i capelli cotonati, mentre mio padre grondava brillantina. A ogni modo, la sostanza non cambia: in quanto boomer sono nata in un mondo estremamente popolato di coe tanei, in cui mi sarebbe stato praticamente impossibile non farmi degli amici, perché asili e scuole pullulavano di bambini, le famiglie con tre o quattro figli erano la regola e inciampavi negli altri ai giardini, in piazza, in oratorio, al negozio di alimentari e nei rari primi supermercati. La frase “Ciao, come ti chiami?” era sempre sulle labbra, sempre lì lì per essere pronunciata. La comunella, antesignana ristretta, ma ben più facile a farsi della moderna community, era spontanea. Ci bastava uno sguardo per tirare un calcio al pallone, giocare a nascondino, dividerci la merenda. Eravamo tanti, stavamo sempre insieme, ed essere amici per noi era naturale come respirare.