Il Gattopardo #8, Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Italiano con letteratura - A podcast by Nat Tsolak

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Non si curò di Don Fabrizio che accorreva verso di lei, oltrepassò Tancredi che sorrideva trasognato; dinanzi alla poltrona della Principessa la sua groppa stupenda disegnò un lieve inchino e questa forma di omaggio inconsueta in Sicilia le conferì un istante il fascino dell’esotismo in aggiunta a quello della bellezza paesana. “Angelica mia, da quanto tempo non ti avevo vista. Sei molto cambiata; e non in peggio.” La Principessa non credeva ai propri occhi; ricordava la tredicenne poco curata e bruttina di quattro anni prima e non riusciva a farne combaciare l’immagine con quella dell’adolescente voluttuosa che le stava davanti. Il Principe non aveva ricordi da riordinare; aveva soltanto previsioni da capovolgere; il colpo inferto al suo orgoglio dal frack del padre si ripeteva adesso nell’aspetto della figlia; ma questa volta non si trattava di panno nero ma di matta pelle lattea; e tagliata bene, come bene!