Draghi gioca il tutto per tutto sul PNRR
Inglorious Globastards - PODCAST - A podcast by Alberto Forchielli & Fabio Scacciavillani
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Con Nicola Rossi facciamo il punto sul rush finale nella compilazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).Il cambio di governo ha impresso un salto di qualità nella preparazione di quello che in Italia chiamiamo ancora con il nome originale di Recovery Fund. Certo non mancano i ministri che sgomitano per strappare un titolo di giornale sparando boutade, ad esempio su 500mila assunzioni nel settore pubblico. Ma la barra sembra rimanere ben salda nelle mani dell' inner circle di Draghi, tra i ministri Franco, Cingolani, Giovannini e Cartabia.La chiave di volta, come ripetiamo da mesi, rimangono le riforme strutturali indicate dalla Commissione: giustizia, pubblica amministrazione e sistema bancario. Solo dopo aver avviato queste riforme si può ipotizzare che i fondi daranno un impulso all'economia.Al momento nella pubblica amministrazione italiana scarseggia la capacita' di spesa per programmi che soddisfino i criteri di efficienza richiesti dalla Commissione Ue e rispettando le scadenze.Ma è illusorio sperare che se le riforme verranno affidate a comitati di burocrati potranno mai cambiare il volto dell'apparato pubblico. I burocrati da decenni si sono dedicati a sabotare qualsiasi tentativo di modernizzazione e di semplificazione.