Libro III, Capitolo X - La voce di Saruman (The Voice of Saruman)

Il Signore degli Anelli: un Audiolibro a cura di Libri Per Passione - A podcast by Radio Brea

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È l'ultimo atto della guerra tra Rohan e Isengard: il tentativo che Gandalf deve fare per riportare Saruman dalla parte del bene nella lotta contro Sauron. L'incontro avviene sotto il balcone che sovrasta il grande portale della torre di Orthanc; su di esso Saruman, come un vecchio lupo braccato, si rivolge ai vincitori cercando di sfruttare per l'ultima volta il suo più grande potere: il fascino incantatore della sua voce. Prima dunque cerca di circuire nuovamente la volontà di Théoden, proponendogli una nuova alleanza; ma Théoden riesce a liberarsi dell'incanto definitivamente, rifiutando ogni compromesso col traditore. Poi il capo degli stregoni prova disperatamente a convincere nuovamente Gandalf a stringere un patto di collaborazione, ma si deve accorgere che ogni potere è svanito. Gandalf è ora il capo del suo ordine, e per l'autorità conferitagli, priva Saruman del suo bastone e lo condanna a rimanere prigioniero della rocca, nell'attesa angosciosa di un ignoto e minaccioso destino.Proprio mentre il corteo con Gandalf e Théoden si allontana, da un'alta finestra della torre Vermilinguo – anch'egli prigioniero degli Ent – cerca di uccidere Saruman facendo cadere un pesante oggetto che piomba invece ai piedi di Gandalf. Lo raccoglie Pipino, rimanendo scosso dalla sua inquietante presenza: è infatti una dei Palantíri, le pietre veggenti di Númenor con cui Saruman dialogava segretamente con Mordor.