Mariangela Maraviglia "Semplicemente una che vive"

il posto delle parole - A podcast by livio partiti

Mariangela Maraviglia“Semplicemente una che vive”Vita e opere di Adriana ZarriIl Mulino Editorehttps://www.mulino.it/In ricordo di Adriana Zarri, scomparsa il 18 novembre 2010Adriana Zarri (1919-2010), scrittrice, teologa ed eremita, ha saputo conciliare una profonda tensione spirituale e contemplativa con la partecipazione appassionata al rinnovamento cattolico e alle grandi battaglie sociali della seconda metà del Novecento. Dotata di una forza di intervento radicale e di una rara qualità interiore, come ricordano il filosofo Mario Tronti e il teologo Giannino Piana, univa la verve polemica, inflessibile strumento di affermazione di quella che per lei era la verità, a una folgorante esperienza di Dio che espresse nella creazione di eremi vissuti e condivisi come oasi di armonia naturale e di respiro cosmico. Questo libro, attraverso fonti edite e inedite, ne ricostruisce per la prima volta la biografia, dall’infanzia a San Lazzaro di Savena (Bologna), alla giovinezza nella Compagnia di San Paolo, alla maturazione di una scelta eremitica in luoghi appartati della campagna piemontese. Ne ripropone la ricerca religiosa ispiratrice di una originale teologia mistica e trinitaria, la partecipazione con voce propria e distinta alle vivaci stagioni riformatrici prima e dopo il Concilio Vaticano II, la pratica di un monachesimo estraneo a forme di istituzionalizzazione e autonomo dalle strutture ecclesiastiche. Lettere, saggi, romanzi, articoli pubblicati su svariati periodici cattolici e laici – tra cui «L’Osservatore della Domenica», «Settegiorni», «Il Manifesto», «Rocca», «Anna» – attestano la libertà di critica e di proposta e la trama di amicizie eccellenti – da Benedetto Calati a Rossana Rossanda, da Luigi Bettazzi a Sergio Zavoli, da Marie-Dominique Chenu a Pietro Ingrao – che accompagnarono la sua vita e la sua riflessione.Epigrafe d’erbaNon mi vestite di bianco:è superbo e retorico.Vestitemia fiori gialli e rossie con ali di uccelli.E tu, Signore, guarda le mie mani.Forse c’è una corona.Forseci hanno messo una croce.Hanno sbagliato.In mano ho foglie verdie sulla croce,la tua resurrezione.E, sulla tomba,non mi mettete marmo freddocon sopra le solite bugieche consolano i vivi.Lasciate solo la terrache scriva, a primavera,un’epigrafe d’erba.E diràche ho vissuto,che attendo.E scriverà il mio nome e il tuo,uniti come due bocche di papaveri.Mariangela Maraviglia, dottore di ricerca in Scienze religiose, si è occupata di personalità del cristianesimo contemporaneo impegnate in ambito sociale e nel dialogo ecumenico. È autrice, tra l’altro, di «David Maria Turoldo. La vita, la testimonianza (1916-1992)» (Brescia, Morcelliana, 2016); «Don Primo Mazzolari. Con Dio e con il mondo» (Magnano, Qiqajon, 2010); e curatrice di Sorella Maria di Campello, Primo Mazzolari, «L’ineffabile fraternità. Carteggio (1925-1959)» (Magnano, Qiqajon, 2007).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/