Lorena Senestro "La Signorina Felicita ovvero la Felicità"

il posto delle parole - A podcast by livio partiti

Lorena Senestro"La Signorina Felicita ovvero la Felicità"una produzione Teatro Stabile – Teatro della Cadutacon Lorena Senestro e Andrea Gattico (pianoforte)Teatro Gobetti11-16 maggio 2021Al Teatro Gobetti di Torino, per la stagione Diversamente Classico Primavera/Estate 2021 dall’11 al 16 maggio 2021 ritorna Lorena Senestro con la Signorina Felicita ovvero la felicità, una produzione Teatro Stabile – Teatro della Caduta , proposto con un nuovo allestimento, la regia di Massimo Betti Merlin e le musiche di Andrea Gattico.Lo spettacolo è andato in scena la prima volta nel 2016, programmato nella stagione del Teatro Stabile e in seguito più volte replicato sulla scena nazionale . Nelle vesti della signorina Felicita, Lorena Senestro propone una personalissima interpretazione del celebre “salottino in disuso” di Guido Gozzano, accompagnata al pianoforte da Andrea Gattico, che ricorda il pianista da tabarin torinese, con quell'ironia tipica e quel ”senso buffo d’ovo e di gallina” che pervade le poesie di Gozzano. Felicita è appartenuta davvero alla biografia del poeta, ma con un nome diverso. Nello spettacolo la ritroviamo nel salotto della sua “casa centenaria”, imprigionata dai ricordi e anch'essa “in disuso”, sempre nubile, in compagnia del cucù e del mobilio che assumono, come fantasmi, proporzioni smisurate. Immobilizzata nel tempo sospeso dell’attesa, spera nel ritorno di Guido.Ma Guido non tornerà più: stroncato a trentadue anni dalla tubercolosi, è vivo solo nei ricordi di giovinezza di Felicita. Una esistenza di provincia, spesa in compagnia del padre e ravvivata dall'emozione degli incontri con Guido, il “poeta vagabondo”, suo primo e forse unico innamorato.Gozzano si presenta allo stesso tempo come scrittore e come personaggio, a metà strada, come aveva avuto modo di sottolineare Eugenio Montale, tra antico e nuovo, tra cultura romantico-verista e decadente, con le sue rime irripetibili in cui ritmo, suono, immagini, senso, si fondono mirabilmente, lasciando dietro di sé lo spettro di passeggiate e giardini, fondali torinesi, atmosfere e malinconie dettate dalla contemplazione del passato. La breve e malinconica trama della biografia di Guido Gozzano ha sempre agito sopra i lettori della sua opera poetica con una irresistibile forza di suggestione: esteta, dandy, incapace di vivere pienamente la vita - «il triste che cerca l’amore per il mondo, vizioso fanciullo viziato, sulle orme del piacere vagabondo».Lorena Senestro lavora alla drammaturgia come Felicita con le camicie del padre: cuce pazientemente, con lavoro accurato, solo quegli estratti dei versi in grado di prendere vita sul palcoscenico, passati al vaglio della prova pratica dell’attore sulla scena. Un procedimento di scrittura scenica che accompagna il suo lavoro dagli esordi – prima con Leopardi e poi con Flaubert - una selezione di emergenze verbali utili non tanto a raccontare, quanto principalmente a mostrare e far rivivere direttamente allo spettatore l’esperienza del personaggio. Di Felicita in questo caso.Lorena Senestro “Tornare con questo spettacolo a Torino per me è straordinario perché è stato allestito e ha preso forma proprio sul quel palcoscenico, al Teatro Gobetti che ha ospitato il mio primo vero debutto ufficiale - con “Madama Bovary” nel 2011. Lo frequenta un pubblico speciale che si ritrova facilmente nei versi e nella sensibilità di Gozzano e coglie un livello di lettura ulteriore, tipicamente piemontese. Dopo le repliche in altre piazze per me è come tornare a casa, ma in un momento in cui la reclusione culturale di Felicità nella sua casa della campagna piemontese offre nuove interpretazioni: Felicita è rinchiusa in un universo di paese rassicurante che lei ama, ma il suo amore per Guido tradisce una sete di conoscenza, di allargamento degli orizzonti, di fuga che molti di noi stanno vivendo, rinchiusi ciascuno nel 'salotto' più o meno...