Laura Fusco "Nadir"

il posto delle parole - A podcast by livio partiti - Mercoledì

Laura Fusco"Nadir"édition unicitéhttp://www.editions-unicite.fr/Nadir Nel giugno 2018 a Pesaro viene presentato uno studio di Nadir della poetessa Laura Fusco. Il testo ha per soggetto i migranti, l’esilio esteriore e soprattutto interiore di chi parte per un viaggio che, come in un Limbo –il titolo della precedente raccolta pubblicata per Editions Unicité -, non si sa dove e a cosa porterà. Progetti e desideri sospesi, famiglie spezzate, un mondo tra passato e futuro in cui tutto cambia - paesaggi, compagni e lingua - e il tempo diventa non tempo, attesa che rende tutti i luoghi uguali.Nadir è un termine mutuato dall’arabo e dall’ebraico Nazir, raro ma anche uguale all’opposto. In astronomia uno dei poli dell’orizzonte, il punto della sfera celeste più in basso. Anche se: ogni punto di osservazione ha un “suo nadir”, che si calcola in base al luogo dove si trova l’osservatore. La filosofia lo legge come: fondo del cielo, la parte più profonda dell’essere, nascosta ma attiva. Una serie di concetti e simboli che la poetessa ha preso a prestito e traslato da altre culture e mondi per la sua nuova raccolta.In Limbo erano le donne migranti le protagoniste, madri, mogli, figlie. In Nadir il testimone passa ai bambini. La Fusco dà loro voce e li restituisce come li ha “incontrati”: a Milano, nel mezzanino della stazione Centrale, in Francia, in campi di rifugiati e, come era successo per Limbo, si mescolano i testi scaturiti e ispirati agli incontri diretti e a quelli invece mediati da foto e reportage di amici e conoscenti. Un viaggio dell’anima e una lunga lista di visi e di storie di un’infanzia che fino all’ultimo sogna, gioca, aspetta una casa e una vita, violentata nei suoi più elementari diritti, spesso negata, sfinita, affamata, piena di paure ma indomita. Accanto ai piccoli madri spesso anche loro bambine. Riempiono le pagine, rivendicano con spontaneità un futuro che a volte si interromperà dopo poche ore. Ma anche questo è paradigma della vita, del suo essere viva e piena di tempo e possibilità infinite fino all’ultimo.E poi c’è il nuovo che preme. Delle seconde generazioni. Il mondo si può reinventare. Si ricomincia. Dalla poesia. Dalla geografia e dai colori e dagli odori. Dallo sguardo che crea solo guardando, dalle parole con cui i piccoli imparano a chiamare le cose in una lingua nuova e chiamandole permettono loro di esistere e di entrare nel loro immaginario e in quello dei genitori e dei compagni, di tutti. Tema caro alla Fusco, quello delle parole e dello sguardo che crea la realtà, lei poetessa convinta del potere delle parole, che da poetessa con le parole e i suoi reading ha sostenuto importanti battaglie per la difesa dei diritti e contro la violenza sulle donne con e per Amnesty International e Libera.Come ha scritto Deandrea sull’Indice dei Libri a proposito di Limbo di cui Nadir in un certo senso è il prosieguo la raccolta restituisce ai migranti tutta la loro sfaccettata umanità e non ne appiattisce mai il ritratto in una serie di cliché.Mentre la prefazione di Claudel: La poesia di Laura Fusco non è amabile.Non è qui per questo.Non è carina.Non è dolce.Non accarezza.Non è gentile.Non conosce le buone maniere.Non deve essere tutto questo.La poesia di Laura Fusco si dice con sassi in bocca, sale, schegge di vetro. Scortica.La poesia di Laura Fusco racconta il mondo che nessuno raccontaParla delle nostre rotture, dei nostri occhi chiusi, dei nostri cuori chiusi, delle nostre leggi inette, dei nostri silenzi, dei nostri giuramenti traditi.La poesia di Laura Fusco è politica, quando la parola politico non significa più nulla in bocca a chi la professa ogni giornoLa poesia di Laura Fusco è profondamente, visceralmente, tragicamente umana.La...