Cristina Comencini "Flashback"

il posto delle parole - A podcast by livio partiti

Cristina Comencini"Flashback"Feltrinelli Editorehttps://www.feltrinellieditore.it/Un paio di scarpette rosse, una carrozzina, una molletta che trattiene capelli ondulati, grandi occhi blu dalle ciglia cariche di mascara. Dettagli vividi che emergono da brevi amnesie.In un periodo della sua vita particolarmente difficile, la narratrice – nella quale il lettore può riconoscere l’autrice stessa – inizia a soffrire di fulminee perdite di conoscenza, flashback che la immergono in storie diversissime dalla sua, storie di donne lontane, eppure connesse al suo presente da una segreta corrispondenza.Accade con Eloisa, splendida cocotte il cui destino viene rovesciato dalla Comune parigina del 1871: il desiderio di seguire la sua vicenda coincide con la fine del matrimonio della narratrice; e con Sofia, una ragazza russa che vorrebbe diventare attrice ma non ha fatto i conti con l’amore e con la Rivoluzione d’ottobre, offrendo a chi racconta una misura delle sue stesse scelte; poi con Elda, giovane operaia friulana, realmente esistita nello spietato inverno fra il 1944 e il ’45, e infine con una diciassettenne della Swinging London libera e malintesa dei primi anni sessanta. Legate tra loro da una trama che supera le epoche in cui hanno vissuto, tutte arrivano a deviare e ad ampliare il corso dell’esistenza della donna che le racconta. Perché, suggerisce Comencini, la scrittura è atto che modifica, che travolge. “La letteratura è un’esistenza nascosta e pericolosa.”La Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la rivoluzione sessuale: quattro epoche di ribellione narrate attraverso quattro donne come tante, per questo straordinarie. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna: vite, sentimenti, corpi, piccoli gesti di cura quotidiana. Cristina Comencini, con mirabile vividezza e potenza scenica, in un romanzo pubblico e insieme personale, storico e attuale, li chiama finalmente a vivere per quello che sono: la forza indomabile che muove il mondo.Sono apparse in un vuoto e ricreano una genealogia nascosta, come fossero mie antenate o ancora di più.Cristina Comencini nasce a Roma nel 1956. Figlia del regista Luigi Comencini e madre di Carlo, Giulia e Luigi, esordisce al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre in Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, accanto a Tina Aumont e Maria Grazia Buccella. Laureata in Economia e Commercio con Federico Caffè, lavora per alcuni anni come giornalista economica e ricercatrice. Inizia la carriera di scrittrice nel cinema sceneggiando insieme al padre il film TV Il matrimonio di Caterina (1982) e il lungometraggio Buon Natale... Buon anno del 1989; è co-sceneggiatrice di Ennio De Concini in Quattro storie di donne (1986) e autrice insieme a Suso Cecchi D’Amico dei televisivi Cuore e La Storia, entrambi diretti dal padre.Nel 1988 esordisce alla regia con una fiaba lieve e aggraziata, Zoo, cui fanno seguito l’ambizioso ed elegante I divertimenti della vita privata (1990), il criptico e sinuoso La fine è nota (1992, tratto dal romanzo omonimo di Geoffrey Holliday Hall), il fortunato Matrimoni (1998) e successivamente Liberate i pesci con Michele Placido e Laura Morante, passando nel 1995 per la trascrizione in immagini del celebrato bestseller di Susanna Tamaro Va’ dove ti porta il cuore. Del 2005 è La bestia nel cuore, pellicola nominata all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno. Nel gennaio 2008 Cristina Comencini è tornata al cinema con Bianco e nero, commedia e storia d’amore appassionato tra un giovane uomo italiano senza grandi idee sul tema dell’Africa e una donna senegalese che vive in Italia da dieci anni....