Chandra Livia Candiani "La domanda della sete"

il posto delle parole - A podcast by livio partiti

Chandra Livia Candiani"La domanda della sete"Einaudi Editorehttps://www.einaudi.it/Dove ti sei perdutada quale dove non torni,assediatabruci senza origine.Questo fuocodeve trovare le sue parolepronunciare condizionidi smarrimento dire:«Sei l'unica me che hotorna a casa».«Qualcuno è bravo con i nomi | sa un nome per tutte le cose». Chandra Livia Candiani invece i nomi li confonde, li centrifuga, li riassegna dandogli piú forza. Essere in una stessa poesia cammello, seme di una mela, cane, fiamma e altre cose è rinominare il mondo con un’altra logica. La forte metaforicità di questa poetessa è tutt’uno con la ricerca di fermare in linguaggio il flusso incessante di sensazioni contrastanti ed entità che la attraversano, che ci attraversano. Se nell’atto del camminare dice di essere per metà uccello e per metà albero, non è solo un’analisi precisa della natura umana che tende contemporaneamente a staccarsi da terra e ad ancorarsi ad essa. Non è una semplice iperbole. È la condivisione della natura di uccello e di albero, che stanno dentro quella umana, perché tutte stanno insieme in un’«orchestra del mondo», fatta «di gridi e canti bisbigli e strepiti». Non sempre in perfetta armonia. I versi di Chandra, le sue parole, le sue metafore, vengono da quella partitura.Chandra Livia Candiani è nata a Milano nel 1952. Ha pubblicato: Io con vestito leggero (Campanotto 2005), La nave di nebbia. Ninnenanne per il mondo (Vivarium 2005), La porta (Vivarium 2006), Bevendo il tè con i morti (Viennepierre 2007, Interlinea 2015), La bambina pugile ovvero La precisione dell'amore (Einaudi 2014, Premio Camaiore), Fatti vivo (Einaudi 2017), Il silenzio è cosa viva. L'arte della editazione (Einaudi 2018), Vista dalla luna (Salani 2019), La domanda della sete (Einaudi 2020). Insieme ad Andrea Cirolla ha curato Ma dove sono le parole? Le poesie scritte dai bambini delle periferie multietniche di Milano (Effigie 2015).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/