Marilù Gorno Tempini - Neurodiversità e dislessia: da disagio a opportunità - Festival della Mente 2017

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In passato l’intelligenza umana veniva descritta come una costellazione simmetrica di capacità cognitive cosiddette superiori, come il linguaggio, l’attenzione o il calcolo. Oggi si parla di intelligenze “asimmetriche” nel caso in cui le funzioni di un particolare network cerebrale associato a una specifica capacità cognitiva risultino difficoltose, mentre altre siano nella norma o superiori alla norma. È il caso della dislessia, caratterizzata da una difficoltà selettiva nel processare il linguaggio scritto. Spesso questi disturbi sono il risultato di una “neurodiversità”, cioè di una semplice variazione di efficienza di diverse reti neurali che si manifestano come intelligenze asimmetriche; queste neurodiversità, che sono spesso associate ad abilità adatte a un mondo tecnologico, dovrebbero essere maggiormente valorizzate dal sistema scolastico, lavorativo e sociale.