Gustavo Zagrebelsky - Il diritto alla cultura, la responsabilità del sapere - Festival della Mente 2012

Festival della Mente - A podcast by Festival Della Mente

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Una delle difficoltà o, forse, delle grandi divisioni delle società del nostro tempo è tra il piccolo numero di coloro che sanno e il grande numero di coloro che non sanno. Questa divisione diventa il paradosso delle democrazie, la forma di governo che vuole essere il governo del grande numero, cioè di coloro che non sanno. Possiamo andare oltre nel paradosso e riconoscere che la democrazia del nostro tempo è la forma di governo in cui “tutti non sanno”, nessuno sa. Oggi, non c’è decisione di governo che non abbia un’elevata componente scientifica, ma la scienza è, a sua volta, estremamente frammentata e estremamente specializzata. Accade quindi che il sapiente nel suo piccolo campo sia spesso un perfetto ignorante in tutto il resto. Ma il governo è attività di sintesi, che tiene insieme tutte le conoscenze e le coordina a fini generali. Chi saprà svolgere questo compito? Coloro che non sanno? Forse questa – il non sapere – è la condizione, anch’essa paradossale, che consente di decidere. È forse questa la condizione delle nostre società: vivere, nel loro insieme, al buio, proprio quando mai come oggi, la conoscenza è sviluppata e approfondita? Per secoli, ci siamo concentrati sull’etica e sulla responsabilità di coloro che operano nella sfera politica. Oggi, diventa essenziale concentrarci sull’etica e sulla responsabilità di coloro che operano nelle tante sfere della scienza, scienze umane e scienze della natura, posto che la distinzione abbia ancora un senso. È da questo che possono venire i grandi benefici e grandi malefici della vita delle società. La democrazia, se non vuole essere il paradossale regime della cecità globale, quando tanta luce illumina i particolari, deve prendere in considerazione il tema della scienza e della sua rilevanza sociale.