Anna Salvo - Il dolore è un cannocchiale che porta lo sguardo lontano - Festival della Mente 2012

Festival della Mente - A podcast by Festival Della Mente

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Spesso si pensa al dolore come a qualcosa che pietrifica e blocca. Talvolta, tuttavia, la sofferenza è un’apertura, un passaggio capace di produrre nuovi sguardi, su noi stessi, sugli altri, con la possibilità di vedere ciò che prima non coglievamo. Per Marcel Proust il dolore è una sorta di strumento ottico che porta il nostro sguardo verso prospettive e orizzonti imprevisti e inediti. Ma in che senso una nuova percezione si lega alla creatività? Già Freud parlava di “romanzo familiare” per definire il racconto che tutti continuiamo a scrivere, creando la nostra storia. Il trascorrere del tempo è dunque segnato da un processo di creazione quasi interminabile, in cui il dolore, o meglio i passaggi nel dolore riescono talvolta ad aprire lo sguardo a nuove visioni. Il dolore viene a insegnarci qualcosa? Difficile rispondere, ma può essere un punto da cui partire per ricostruire o creare nuovi pezzi della nostra storia.