Dal Vangelo di oggi - 20 Marzo 2022

Dal Vangelo di oggi - A podcast by Veregra UP

Dal Vangelo di oggi : Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli(…)?No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»”. (Lc 9: 1-13)Questa domenica, il Vangelo inizia con una richiesta di gossip. Le persone vogliono sapere da Gesù cosa pensa di una tragedia. Una domanda molto attuale perché visto il clima che c’è in giro e i colpo che questo comporta per le nostre spese personali ci troviamo a parlare ogni giorno di guerra. Gesù si rifiuta di fare questo discorso. Con educazione e schiettezza, egli cerca di educare chi lo interroga sul senso della vita. So che non è un discorso bello da fare, ma tutte quelle volte che accendendo la tv o leggendo sulle rassegne stampa leggiamo di notizie terribili, di tragedie, incidenti, scontri, guerre, delitti e tutto ciò che può stonare con la vita, dovremmo approfittare per farci un estremo esame di coscienza e domandarci: io chi voglio essere? Come voglio continuare a vivere? È proprio vero, nessuno di noi può dire di essere migliore. Nessuno di noi può sentirsi al sicuro. Ma la soluzione non è gestire la paura o vivere costantemente sulla difensiva, ma vivere sempre così bene la nostra vita da farci trovare costantemente intenti a vivere più che a sopravvivere. Mi vengono in mente le parole del grande papa Paolo VI: “Vorrei che la morte venisse a prendermi ma senza sorprendermi”. L’unica maniera di prepararsi bene alla morte è vivere, e non semplicemente vivacchiare. Morire è sempre una tragedia (siamo fatti per la vita), ma la vera tragedia è morire senza aver vissuto bene quello che ci è stato dato di vivere. Per questo Gesù racconta la parabola del fico. Se quest’albero piantato in mezzo ad una vigna non porta mai frutto, a che cosa serve? E se nonostante le migliori attenzioni e cure continua a non portare frutto, a che cosa serve? “Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma è qui che interviene la Misericordia di Cristo: “Padrone, lascialo ancora quest’anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”. Ogni giorno che ci svegliamo dovremmo pensare che è la prova di questa pazienza che Dio usa, nella speranza di smettere di vivere solo “sfruttando” la vita, ma cominciando ad avere senso. Il modo intelligente e spirituale di vivere la fine di ogni storia è vivere ogni istante avendo un fine. Questo ci risparmia il rimpianto e la disperazione. Vivi pienamente ogni istante. Oggi è domenica se riesci vai a messa. Dio ti benedica sempre Con stima dL