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Cronache Stories - A podcast by Cronache di spogliatoio - Lunedì

L'Avvocato Gianni Agnelli e la Francia hanno sempre avuto un rapporto privilegiato. Dalle parti di Casa Agnelli affiora ogni tanto una battuta che, come tutte le battute, possiede sempre un fondo di convinzione in chi la pronuncia: “Il Piemonte non è una regione della Francia, è la Francia che è una regione del Piemonte”. Tanto addirittura da sposarsi, in Francia, con Marella Caracciolo, precisamente nel castello di Osthoffen, vicino Strasburgo, il 19 novembre 1953. Ma un anno prima, sempre in Francia, ha avuto l'incidente che gli ha cambiato la vita. Pochi giorni dopo Ferragosto, al culmine di un'estate leggendaria in Costa Azzurra, dedicandosi a una delle sue grandi passioni – l'altra è il calcio. Si trova su una Fiat station-wagon in compagnia di Anne-Marie d'Estainville, bellissima ragazza di 17 anni al debutto in società: insieme a lei sta tornando da una festa organizzata dal banchiere ungherese Arpad Plesch. Per lei ha litigato con la sua compagna di allora, Pamela Digby, già ex moglie dell'unico figlio di Winston Churchill. Dopo una scenata di gelosia Gianni Agnelli esce dalla sua villa di Beaulieu insieme ad Anne-Marie, schiaccia a fondo l'acceleratore e sulla statale 98 che collega Nizza a Mentone – chiamata appunto la Basse Corniche – fa un frontale con un furgoncino Lancia su cui sono a bordo quattro macellai, nella più classica delle contrapposizioni tra quelli che si sono già svegliati per andare a lavorare e chi invece non è ancora andato a dormire. Il camioncino viene sbalzato contro una parete di roccia: due dei quattro passeggeri perdono la vita. L'auto è in frantumi. La ragazza esce quasi illesa, soccorsa e portata via prima dell'arrivo della polizia dall'auto di un altro suo amico che aveva partecipato alla festa. Ma l'Avvocato non ne esce indenne: la gamba destra è fratturata in sette punti diversi. Trasportato alla clinica Lutetia di Cannes, finisce sotto i ferri per parecchie ore e l'intervento non riesce bene, tant'è che sarà costretto a nove mesi di immobilità, prima che l'amputazione della gamba venga scongiurata dal professor Achille Dogliotti, fuoriclasse della chirurgia torinese. Come eterno ricordo di quella serata, una menomazione permanente alla gamba che lo costringerà ad aiutarsi sempre più spesso con il bastone – un bastone molto dandy, in pieno stile Agnelli.