"Niger, un golpe che ci riguarda": l'analisi di Federico Rampini

Giorno per giorno - A podcast by Corriere della Sera – Francesco Giambertone

Il colpo di Stato con il quale è stato deposto il presidente Mohamed Bazoum è il sesto degli ultimi tre anni in quell’area. Ci sono però due differenze fondamentali, spiega Federico Rampini: la prima è che Bazoum è l’unico leader cacciati a essere stato eletto democraticamente. La seconda è il ruolo della Russia, in un momento particolare dei rapporti tra Mosca e l’Africa. Un continente in cui le grandi potenze si contendono spazi e risorse.Per altri approfondimenti:Perché il colpo di Stato in Niger ha conseguenze anche per l’ItaliaCharles Kupchan: “Cina e Russia cercano spazi nel Sud globale, mentre l’Occidente ha perso smalto”Il golpe in Niger, l’Italia e la doppia valenza della questione africana