Venerdì della II settimana del Tempo Ordinario

Commento al Vangelo del giorno - A podcast by Commento al Vangelo del giorno

CHIAMATI A STARE CON GESU' NELL'INTIMITA' FECONDA DELLA CROCE DALLA QUALE PREDICARE IL VANGELO E SCACCIARE I DEMONI DI QUESTA GENERAZIONE Il Signore vuole proprio noi, con i nostri nomi, con le nostre storie, così come siamo. Ci conosce e per questo ci chiama. Non è il responsabile umano dell'ufficio risorse umane della Chiesa, non assume in base al curriculum, ma chiama "quelli che vuole" perché i suoi occhi vedono ciò che è nascosto all’occhio umano. Sceglie in base al requisito che chiunque rifiuterebbe, si innamora di quello che nessun giovane vorrebbe mostrare di sé alla persona di cui è innamorato: Gesù cerca la debolezza e la stoltezza secondo il mondo, ciò che è nulla agli occhi della carne. Non ci ha scelto per le nostre capacità, per la pazienza, l'arguzia, la forza, per presunte disposizioni umane alla santità, perché Dio non guarda all'apparenza ma al cuore. Se ha guardato quei dodici uomini è perché conosceva profondamente il loro cuore, anche quello di chi lo avrebbe tradito. E se Lui non ha problemi con noi, anzi, perché averne noi? Guardare alle nostre capacità, all'adeguatezza delle nostre risorse umane e spirituali è come tradire il Signore. Quando entriamo in crisi dinanzi alla nostra debolezza è per l’orgoglio con cui il demonio vorrebbe strapparci la chiamata. Per questo, quando ci assalgono le tentazioni dello scoraggiamento, occorre tornare sempre alle radici della chiamata. Nel matrimonio, nel presbiterato, nella vita religiosa, e poi nel lavoro, nello studio, in tutto vi è una chiamata che ci precede e su cui Dio ha fondato la nostra vita. Non siamo noi il fondamento, è Lui! In questa gratuità che disarma l’orgoglio con cui vorremmo farci adeguati con le nostre forze, possiamo ricominciare ogni giorno con pazienza verso noi stessi. L'abbandono del ministero, come il divorzio, le fughe di ogni giorno dal sacrificio e dalla sofferenza nascono sempre da un errore di prospettiva che ci fa scambiare la sabbia con la roccia, Colui che chiama con colui che è chiamato. Il compimento di ogni missione, invece, si fonda sull'amore gratuito che ci raggiunge, seduce e accoglie nella sua intimità. Non sarà mai un apostolo chi non ha conosciuto e non rimane nell'amore di Cristo. In spagnolo amare e volere si dicono con la stessa parola querer. Gesù "vuole" noi perché ci "ama", e nell'amore ci "fa" apostoli, come recita l'originale greco. Costituire gli apostoli significa farli, crearli, plasmarli, sino ad essere immagine di Lui. Apostolo, infatti, significa inviato, in ebraico “shaliah”, ovvero un altro se stesso di colui che lo inviava. Per questo la chiamata di Gesù ci desta dall’egolatria per "andare a Lui" in un cammino di conversione nel quale "lo stare con Lui" ci fa assomigliare ogni giorno di più a Lui, ad avere lo stesso pensiero di Cristo, il suo cuore, il suo sguardo, sino a diventare un "Alter Christus", come San Francesco. Non si tratta di fare molte cose, ma di camminare dietro a Lui in una compagnia, come gli apostoli. Accanto ai momenti di preghiera personale siamo chiamati a stare con Lui nella Chiesa, dove possiamo ascoltarLo e parlarGli nelle liturgie, accogliere e sperimentare il suo amore nei sacramenti e nella comunione con le sue membra che sono i fratelli. In essa siamo al riparo dalle fughe pseudo mistiche destinate ad evaporare al sorgere delle difficoltà e delle persecuzioni. La missione, infatti, si fa feconda quando lo stare con Lui si fa più intimo e autentico, sulla Croce, ovvero nei momenti di più grande debolezza. Come ha sperimentato il Signore stesso, che ha salvato ogni uomo quando non ha potuto far altro che gettarsi, nella morte, tra le braccia del Padre. Stare con Gesù è dunque essere crocifisso con Lui. Ecco perché ci ha scelti così deboli: per insegnarci ad abbandonarci a Lui e così poter operare in noi con illimitata libertà, facendo di noi un vessillo di speranza innalzato per tutti i peccatori. Gli esorcismi infatti si compiono mostrando ai demoni la Croce....