Il Pulpito del Battistero di Pisa di Nicola Pisano

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Versione audio: Nicola Pisano, noto anche come Nicola d’Apulia, nacque intorno al 1215 e morì fra il 1278 e il 1284. La sua biografia, come quella di tutti gli artisti italiani del Duecento e del Trecento, è molto frammentaria e pochissimi sono i documenti che lo riguardano; il problema delle sue origini e della sua formazione resta dunque molto dibattuto. L’artista si formò probabilmente nel Meridione, forse in Puglia, dove potrebbe essere nato. Il clima di stampo classicheggiante favorito dalla politica culturale di Federico II e della sua corte potrebbe aver avuto un ruolo determinante per la sua maturazione artistica: Nicola, infatti, fu il primo artista italiano a proporre un pieno recupero delle forme classiche, nel tentativo di conferire alla tradizione medievale un nuovo umanismo e una nuova vitalità. Nicola a Pisa Una probabile e ragionevole ipotesi vede l’artista trasferirsi in Toscana, dove svolse prevalentemente la sua professione artistica, già prima del 1250, e trovare a Pisa l’ambiente culturale adatto per completare la sua formazione e consolidare la sua fede classicistica. La celebrazione dell’antico era un canale espressivo privilegiato per la cultura pisana, già in epoca romanica. Il culto per la romanità fu incentivato e sostenuto da una importante collezione di opere classiche, che l’orgogliosa Repubblica pisana aveva allestito nei pressi del duomo cittadino e che costituiva il più importante “museo” di scultura classica nel Medioevo. La preziosa raccolta comprendeva alcuni magnifici sarcofagi romani, scolpiti a bassorilievo, ed era considerata da tutti gli scultori medievali, incluso Nicola Pisano, una preziosa fonte di studio, in quanto repertorio inesauribile di forme, di schemi compositivi, di pose, di gesti, di volti e di espressioni, nonché una chiara indicazione delle possibilità naturalistiche insite nell’arte della scultura. Il Pulpito del Battistero di Pisa Intorno al 1260, per il Battistero cittadino, Nicola eseguì e firmò un grande pulpito marmoreo, un’opera articolata e complessa cui iniziò a lavorare probabilmente già dal 1257. L’artista aveva all’epoca all’incirca 45 anni, era dunque un uomo maturo e all’apice della sua carriera e certamente aveva alle spalle molti anni di pratica professionale. Della sua attività sino a quel momento poco sappiamo: certo non si può sostenere che egli abbia esordito con un simile capolavoro. Il Pulpito del Battistero di Pisa è il primo di questo genere in Toscana e abbandona il tradizionale schema romanico per trasformarsi in un piccolo ed elegante organismo architettonico autonomo. I pulpiti, sino ad allora, erano stati a pianta quadrata o rettangolare, come il Pulpito di Guglielmo, che si trovava nel Duomo di Pisa (e che venne poi trasferito nel Duomo di Cagliari, dove attualmente si trova, diviso in due parti). La struttura La struttura del pulpito di Nicola è invece a pianta esagonale ed è sorretta da colonne corinzie, una centrale, sostenuta da tre telamoni, e sei laterali, tre delle quali sostenute da leoni stilofori. La balaustra è composta da cinque lastre a bassorilievo in marmo bianco di Carrara, chiaramente ispirate ai pannelli frontali dei sarcofagi romani. Sul sesto lato, che è privo di balaustra, si trova l’apertura di accesso al pulpito. I pannelli sono separati fra di loro da pilastrini tristili in granito rosso (così chiamati perché formati ciascuno da tre colonnine). I temi illustrati sono tratti dal Nuovo Testamento: la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Crocifissione, il Giudizio Universale. Le vele degli archi ospitano figure di Profeti e di Evangelisti; sopra i capitelli si trovano le allegorie delle quattro Virtù cardinali, San Giovanni Battista e l’Arcangelo Michele. Queste figure sono quasi a tutto tondo. L’immagine di Ercole, che simboleggia la virtù della Fortezza, è il primo nudo integrale medievale esplicitamente ripreso dall’an...