La nuova guerra di Israele e il destino di Netanyahu - con Davide Lerner
Appunti - di Stefano Feltri - A podcast by Stefano Feltri
Per anni il premier Benjamin Netanyahu ha costruito il mito della forza di Israele, sia in patria che all’estero. Soprattutto negli anni in cui poteva contare sulla sponda di Donald Trump alla Casa Bianca, Netanyahu ha cercato di cancellare la questione palestinese e l’esplosiva situazione di Gaza come se fosse ormai superata.Invece ora resterà nella storia come il premier che ha dovuto assistere al peggior attacco terroristico di sempre nella storia del paese.Le sue vicende giudiziarie, le accuse per corruzione, e il tentativo di sottomettere l’Alta corte di Israele al primato della politica lo hanno reso un paria nella politica internazionale, bandito dalla Casa Bianca, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che non ha voluto riceverlo dopo l’ultimo ritorno al potere.In patria gli era rimasto soltanto l’appoggio dell’ultradestra estremista, all’estero Giorgia Meloni era tra i pochi capi di governo ancora disponibili a incontrarlo e garantirgli legittimazione.Nel contesto della guerra in Ucraina, Netanyahu ha tenuto una posizione di complesso equilibrismo, non ostile a Vladimir Putin.C’è una connessione tra la parabola di Netanyahu e la fragilità del paese, come ha scritto il quotidiano di opposizione Haaretz che ne chiede le dimissioni immediate.Per il momento, però, sembra che Netanyahu guiderà invece un governo di larghe intese assieme a quei partiti che avevano rifiutato ogni alleanza con il premier.I grandi paesi occidentali - dagli Stati Uniti all’Italia - hanno emesso un comunicato di sostegno a Israele privo di ambiguità, che riconosce la legittimità delle rivendicazioni del popolo palestinese ma specifica che Hamas non le rappresenta. Hamas è un gruppo terroristico e come tale Israele deve trattarlo (circola l’incredibile cifra di 1.500 miliziani di Hamas già uccisi dall’esercito israeliano che ha ripreso, dopo tre giorni, il controllo delle cittadine intorno a Gaza).Dalle dinamiche interne alla politica israeliana dipende anche la reazione militare di Israele e quindi la vita di centinaia, forse migliaia, di persone, israeliane e palestinesi.Di tutte queste cose ho parlato con Davide Lerner, giornalista italiano oggi impegnato in un master alla Columbia University di New York, che ha lavorato per anni in Israele, con la tv I24 e Haaretz. Oggi è una delle voci più apprezzate di Radio3.Questo podcast è possibile grazie al sostegno degli abbonati e delle abbonate di Appunti che hanno scelto di contribuire al progetto con una delle nuove formule di abbonamento disponibili. Grazie a tutti e tutte loro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices