La guerra totale in Medio Oriente - con Cinzia Bianco

Appunti - di Stefano Feltri - A podcast by Stefano Feltri

L’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre si è rapidamente trasformato in qualcosa di diverso di una azione terroristica, per quanto la più drammatica nella storia del conflitto israelo-palestinese.Tutti gli attori della regione hanno preso posizione, nessuno può rimanere in disparte perché la strage di Hamas e la successiva reazione di Israele si inseriscono in dinamiche di lungo periodo che negli ultimi anni hanno riconfigurato i rapporti nella regione.Dagli accordi di Abramo con la normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi Uniti e Israele al tentativo di replicare lo stesso schema con l’Arabia Saudita che forse ha innescato la reazione di Hamas.Perché dietro Hamas c’è oggi - anche - l’Iran che a sua volta perseguiva il tentativo di stringere i rapporti con lo storico rivale nel mondo islamico, visto che l’Arabia Saudita è il riferimento dell’Islam sunnita e l’Iran di quello sciita.Tra le grandi potenze regionali si sono inseriti, in questi anni, i piccoli paesi del Golfo che sono diventati sempre più influenti, anche per operazioni di soft power di livello globale: il Qatar ha ospitato il mondiale di calcio, gli Emirati avranno il vertice Onu sul clima Cop 28 a fine novembre.Per analizzare le dinamiche complesse di una regione in fermento, ho chiesto aiuto a Cinzia Bianco, che è un’esperta di paesi del Golfo, ha lavorato con la Commissione europea e oggi è visiting fellow allo European Council on Foreign Relations, un think tank concentrato sulle sfide globali dell’Unione europea.Cinzia Bianco ha anche pubblicato da poco, con Matteo Legrenzi, un libro che è una imprescindibile guida al Medio Oriente, molto prezioso in questa fase confusa.Con lei ho discusso di escalation, Iran, Qatar, Arabia Saudita, Emirati e molto altro nel nuovo episodio del podcast Appunti. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices