In nome del figlio: viaggio nell'universo della maternità surrogata
A Parole Nostre - A podcast by Il Fatto quotidiano - Mercoledì
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Sostituire, rimpiazzare; nel linguaggio giuridico, subentrare a qualcuno in un diritto. Nel leggere la definizione della parola “surrogare” sulla Treccani, tutto viene in mente fuorché un universo che racchiude (anche) emozioni – gioia, paura, attesa, ansia, trepidazione, per citarne alcune – e, soprattutto, una vita. Anzi, tante vite: perché dietro una madre surrogata, c’è l’impossibilità di alcune coppie di concepire da sé un figlio, c’è la disponibilità di una donna a mettere il suo corpo al servizio degli altri. Ci sono, a volte, la disperazione e la povertà. E allora è troppo semplice giudicare senza sapere, dichiarare illegale senza capire quali sono le motivazioni profonde che spingono verso una tale pratica. Rossella Anitori e Darel Di Gregorio hanno provato a farlo con un documentario, “Surrogacy. In nome del figlio”, che da oggi è visibile sulla pagina Extra del fattoquotidiano.it